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I “Pupi” siciliani, una tradizione da difendere e conservare

Gli studenti delle classi prime e seconde della scuola secondaria di I grado hanno partecipato, la mattina del 21 settembre, allo spettacolo dell’Opera dei Pupi, organizzato presso il nostro Istituto grazie all’iniziativa di Giacomo Sferlazzo e del collettivo Askavusa.

A portare in scena le avventure, i combattimenti, gli amori dei famosi paladini di Francia è stata la compagnia Carlo Magno e il “puparo” Enzo Mancuso, ultimo discendente della omonima famiglia che già nel 1928 aveva aperto un teatro dei pupi siciliani nel quartiere Borgo Vecchio di Palermo.

Prima della rappresentazione, Mancuso ha raccontato, in modo molto piacevole e coinvolgente, le origini e le peculiarità di questa gloriosa tradizione siciliana che affonda le sue radici in un passato molto lontano. Risalgono al 1700 le rappresentazioni  delle “farse” con i cosiddetti pupi “in paggio”, cioè non armati. Contemporanee sono le “vastasate” che portavano in scena episodi della vita dei quartieri popolari. Nello stesso periodo si diffondono i “cunti” la cui origine risale addirittura agli “aedi” del mondo greco. Prendendo spunto anche da queste narrazioni si arrivò all’introduzione dei pupi armati le cui storie derivano dall’antica Chanson de Roland e dal Ciclo carolingio con i suoi protagonisti: i paladini al seguito di Carlo Magno che combattono per difendere la cristianità dal pericolo dei Turchi infedeli.

Molto interessante anche il racconto del difficile mestiere del puparo, condotto con tecniche che sono rimaste invariate nel tempo, ma che oggi rischia di scomparire con il diffondersi della tecnologia. A perpetuare la tradizione, infatti,  rimangono ancora solo poche famiglie di pupari.

Mancuso ha ricordato come anche a Lampedusa vi fosse un cultore e profondo conoscitore dell’Opera dei Pupi, Carmelo Maggiore detto “il Conte”,  che fino ad alcuni anni fa era un puparo e realizzava spettacoli sulla nostra isola.

La reazione dei nostri studenti di fronte ad uno spettacolo per molti di loro del tutto nuovo è stata di entusiasmo e di sorpresa: la rappresentazione dei combattimenti, i diversi personaggi in scena con gli elementi che li caratterizzano, gli “effetti speciali” sonori, la bellezza delle scene che di volta in volta  fanno da sfondo hanno completamente catturato l’attenzione dei ragazzi.

A fine spettacolo la Compagnia ha voluto fare un ulteriore regalo al pubblico di studenti e insegnanti mostrando ciò che avviene dietro le quinte. I ragazzi hanno potuto ammirare la maestria con cui i pupi sono manovrati e scoprire come vengono prodotti i diversi effetti sonori che danno ritmo alle scene. Un’esperienza veramente unica!

Nel saluto finale la nostra Dirigente prof.ssa Rosanna Genco ha voluto sottolineare la valenza culturale di questa iniziativa e l’importante ruolo della scuola nella diffusione della conoscenza e a favore della conservazione di una tradizione artistica di tale rilievo.

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