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Attività Progettuali Scuola Secondaria di I Grado

La Perugia-Assisi inizia dalla Porta d’Europa di Lampedusa

È partita dalla Porta d’Europa di Lampedusa sabato 6 ottobre l’edizione 2018 della classica marcia non violenta e per la pace PerugiaAssisi.

I nostri studenti hanno incontrato in videoconferenza gli oltre tremila studenti  già presenti a Perugia in vista della partenza della marcia che ha avuto luogo oggi 7 ottobre, dando testimonianza con la loro presenza di credere nei valori della pace e dell’accoglienza, dell’ integrazione e della solidarietà.

Ecco il pensiero espresso dai ragazzi della scuola di Lampedusa.

Quanto è difficile parlare di pace oggi in un mondo dilaniato dalle guerre, dall’odio, dal rancore!

Come può esserci pace se noi per primi non siamo capaci di superare le nostre piccole incomprensioni, i nostri litigi? Se non siamo capaci nel nostro vivere quotidiano, in famiglia, a scuola, sul posto di lavoro, di andare incontro agli altri con spirito di solidarietà, di amicizia, di fratellanza? Come possiamo costruire la pace se non siamo disposti a mettere in gioco niente di noi stessi per aiutare chi abbiamo vicino e se chiudiamo le nostre orecchie e i nostri cuori ai bisogni degli altri? La pace non è facile, la pace richiede un impegno quotidiano. E a volte è necessario cercarla anche se gli altri non ci aiutano.

Ognuno deve fare la sua parte: anche se l’obiettivo ci sembra troppo lontano, anche se sembra inutile, anche se gli altri ci guardano con diffidenza e scetticismo.

La conoscete la storia del colibrì?

Narra una leggenda che un giorno, nella foresta, scoppiò un grande incendio. Di fronte all’avanzare delle fiamme, tutti gli animali scapparono terrorizzati, mentre il fuoco distruggeva ogni cosa senza pietà. Leoni, zebre, elefanti, rinoceronti e tanti altri animali cercarono rifugio nelle acque del grande fiume. Ma ormai le fiamme stavano arrivando anche lì. Mentre tutti discutevano animatamente sul da farsi, un piccolissimo colibrì si tuffò nelle acque del fiume e, dopo aver preso nel becco una goccia d’acqua, la lasciò cadere sopra la foresta invasa dal fumo. Il fuoco non se ne accorse neppure e continuò la sua corsa sospinto dal vento. Il colibrì, però, non si perse d’animo e continuò a tuffarsi per raccogliere ogni volta una piccola goccia e lasciarla cadere sulle fiamme. Gli altri animali lo guardavano e lo deridevano.

Il leone gli chiese: – Cosa pensi di fare?

L’uccellino gli rispose: – Cerco di spegnere l’incendio.

– Ma non ce la farai mai!

-Forse, disse l’uccellino, ma intanto faccio la mia parte!

Ecco! Come il colibrì ognuno di noi dovrebbe prendere la sua piccola goccia e tutti insieme dovremmo contribuire a spegnere il fuoco dell’odio e della guerra.

Alcuni momenti della marcia.

Musica che passione!

L’esperienza della musica d’insieme rappresenta, per gli allievi, una significativa occasione di aggregazione sociale e contribuisce ad accrescere la sensibilità sia interpersonale che musicale: i concerti sono la tappa finale di un percorso didattico scandito da diversi momenti musicali importanti, che hanno arricchito il bagaglio culturale dei nostri alunni.

Per questi motivi, nei giorni 6,  7 e 8  giugno 2018, gli alunni della scuola secondaria di I grado ad indirizzo musicale si sono esibiti come protagonisti dei “Pomeriggi Musicali” curati dai docenti di strumento Alabiso, Buscemi, Palmisano e Sanzone. Gli alunni hanno dato prova di aver raggiunto ottimi obiettivi musicali, confrontandosi nella formazione della musicalità del singolo, rimanendo in un clima sereno e gioioso.

Per primi, nella giornata del 6 giugno, si sono esibiti gli alunni delle classi di pianoforte e di  flauto; il giorno dopo è stata la volta degli alunni delle classi di violino e di chitarra. Tutti hanno dato  prova di grande impegno  alternandosi in performance soliste, in ensemble, a quattro mani e in gruppi misti. Le classi hanno presentato brani tratti da diverse fonti: musica folk, tradizionale di origine europea, musica leggera, musica classica. 

A conclusione dei Pomeriggi musicali il concerto finale: l’orchestra al completo, diretta dai docenti di strumento ed il coro dell’Istituto Omnicomprensivo “L. Pirandello”,   Le voci del mare, diretto dalla docente Alabiso. L’orchestra ha presentato arrangiamenti per i quattro strumenti del nostro istituto: Yesterday dei Beatles, l’Autunno di Vivaldi, Canone di Pachelbel, Dolce sentire e Danza ungherese n. 5 di Brahms. Il coro invece ha spaziato dalle colonne sonore, come La vita è bella di Piovani, a brani tratti dal repertorio tradizionale in lingua afro-americana, accompagnati agli strumenti dai docenti dell’Istituto.

Grande compiacimento per gli eventi musicali realizzati è stato espresso infine dal Dirigente Scolastico, prof.ssa Rosanna Genco, che a conclusione del concerto è intervenuta salutando gli alunni e le loro famiglie.

Ecco alcuni momenti del concerto finale.

I “Pupi” siciliani, una tradizione da difendere e conservare

Gli studenti delle classi prime e seconde della scuola secondaria di I grado hanno partecipato, la mattina del 21 settembre, allo spettacolo dell’Opera dei Pupi, organizzato presso il nostro Istituto grazie all’iniziativa di Giacomo Sferlazzo e del collettivo Askavusa.

A portare in scena le avventure, i combattimenti, gli amori dei famosi paladini di Francia è stata la compagnia Carlo Magno e il “puparo” Enzo Mancuso, ultimo discendente della omonima famiglia che già nel 1928 aveva aperto un teatro dei pupi siciliani nel quartiere Borgo Vecchio di Palermo.

Prima della rappresentazione, Mancuso ha raccontato, in modo molto piacevole e coinvolgente, le origini e le peculiarità di questa gloriosa tradizione siciliana che affonda le sue radici in un passato molto lontano. Risalgono al 1700 le rappresentazioni  delle “farse” con i cosiddetti pupi “in paggio”, cioè non armati. Contemporanee sono le “vastasate” che portavano in scena episodi della vita dei quartieri popolari. Nello stesso periodo si diffondono i “cunti” la cui origine risale addirittura agli “aedi” del mondo greco. Prendendo spunto anche da queste narrazioni si arrivò all’introduzione dei pupi armati le cui storie derivano dall’antica Chanson de Roland e dal Ciclo carolingio con i suoi protagonisti: i paladini al seguito di Carlo Magno che combattono per difendere la cristianità dal pericolo dei Turchi infedeli.

Molto interessante anche il racconto del difficile mestiere del puparo, condotto con tecniche che sono rimaste invariate nel tempo, ma che oggi rischia di scomparire con il diffondersi della tecnologia. A perpetuare la tradizione, infatti,  rimangono ancora solo poche famiglie di pupari.

Mancuso ha ricordato come anche a Lampedusa vi fosse un cultore e profondo conoscitore dell’Opera dei Pupi, Carmelo Maggiore detto “il Conte”,  che fino ad alcuni anni fa era un puparo e realizzava spettacoli sulla nostra isola.

La reazione dei nostri studenti di fronte ad uno spettacolo per molti di loro del tutto nuovo è stata di entusiasmo e di sorpresa: la rappresentazione dei combattimenti, i diversi personaggi in scena con gli elementi che li caratterizzano, gli “effetti speciali” sonori, la bellezza delle scene che di volta in volta  fanno da sfondo hanno completamente catturato l’attenzione dei ragazzi.

A fine spettacolo la Compagnia ha voluto fare un ulteriore regalo al pubblico di studenti e insegnanti mostrando ciò che avviene dietro le quinte. I ragazzi hanno potuto ammirare la maestria con cui i pupi sono manovrati e scoprire come vengono prodotti i diversi effetti sonori che danno ritmo alle scene. Un’esperienza veramente unica!

Nel saluto finale la nostra Dirigente prof.ssa Rosanna Genco ha voluto sottolineare la valenza culturale di questa iniziativa e l’importante ruolo della scuola nella diffusione della conoscenza e a favore della conservazione di una tradizione artistica di tale rilievo.

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